C’è da restare a bocca aperta di fronte alla tronfia sicumera nutrita di ignoranza e presunzione con cui certi elzeviristi di grido pontificano e sproloquiano su tutto, anche su ciò di cui non sanno nulla.
Il recente caso di Ernesgto Galli Della Loggia che sul Corriere della sera attacca Mario Martone per il suo film su Leopardi e – tra le righe – attacca pure Leopardi, la dice lunga e svela una volta per tutte dove si annidano il conservatorismo, il bigottismo e il fondamentalismo del giornalismo italiano. Gli elzeviristi alla Galli della Loggia disprezzano – lo riconoscono apertamente – gli artisti, gli intellettuali, i poeti. li ritengono noiosi. Non hanno mai studiato Leopardi (per questo si sentono autorizzati a scriverne e a parlarne: non ne sanno nulla). L’avessero letto saprebbero che per Leopardi la noia è una condizione privilegiata per accedere alla conoscenza. Ma forse il concetto è troppo complesso per il chicchirichi di un elzevirista.